Giovedì 14.3 pv, alle ore 12, nuova puntata del Processo penale avviato a Cagliari da Magistrati inquirenti che hanno creduto alle accuse rivoltemi da Debora Amarugi, Avvocatessa cagliaritana e per circa due anni Amministratrice di sostegno di mia madre.
Credo di non esagerare se dico che questa vicenda può candidarsi a diventare il più straordinario caso di maltrattamenti in famiglia della storia giudiziaria italiana: giunti alla 5a udienza, tutto riesce possibile trovare in questa storia, tranne che il reato. Una storia iniziata con una denunciante che invitava la Procura a verificare se, oltre i maltrattamenti, non ci fosse stato, per caso, anche stalking (!) verso mia madre; e finita (quasi) con un PM che liquida i testi chiave dell'accusa senza neppure interrogarli. D'altronde, che bisogno c'era? Se uno, la notte, interviene per invitare la badante a cambiare il panno bagnato ad una anziana che insistentemente lo chiede, lo stalking è provato (verso la badante).
A proposito di badanti, mi piace ricordare, per chi non avesse fissato il “dettaglio”, che nelle deposizioni rese ai Carabinieri dalla denunciante Amarugi, da mio fratello Sebastiano, e da mia sorella Maria Laura, per ben 18 volte ricorre il nome di MIP, una badante di nazionalità peruviana da me licenziata; persona che denunciante e congiunti “apertis verbis” affermano di volere reintegrare nell'incarico. Gli Inquirenti devono evidentemente aver ritenuto la cosa “di poco conto”, e il GIP nella misura cautelare contro di me, ha perentoriamente definito “disinteressati all'esito di questo procedimento”, la denunciante e i citati congiunti. Aggiungo che - come da copione - poche settimane dopo il mio allontanamento, Debora Amarugi ha ri-assunto MIP, il cui ritorno premeva in modo spasmodico a mia sorella.
Il Processo a mio carico è oramai agli sgoccioli (resta da sentire, come ultimo teste, il medico di famiglia, Dott.ssa Maria Teresa Zedda), e spero vivamente che il Giudice del dibattimento riesca a pronunciare la sentenza entro l'anno in corso. Annuncio sin d'ora che, in caso di assoluzione, denuncerò per calunnia chi mi ha denunciato.
Invito come sempre la Stampa locale e chiunque altro avesse interesse, a partecipare; e informo che, per ragioni di “opportunità ambientale”, ho preferito, a partire dalla prossima udienza, affidare la mia difesa all'Avvocato Michele Capano, del foro di Salerno.